Giannetto! Vi ricordate di Giannetto? Sicuramente, come si fa a non ricordarsi di un personaggio così caratteristico com' era Lui? Ma intanto per rinfrescare la memoria parliamone un pò.
Giannetto era un vecchietto estremamente arzillo, due baffetti grigi, capelli grigii striati di nero, piedi piatti e pantofole da "purga", così era Giannetto all' età di oltre 80 anni. Frequentava il bar Luna assiduamente e stava in conversazio con tutti. La sua conversazione era spesso ironica, e la battuta pronta.
Ricordo una persona simpatica, strana, anche eccentrica, che ha vissuto la propria vita secondo i canoni della propria libertà e del vivere su misura di se stessi senza condizionamenti di alcun genere.
Le sue battute, forse ricordate da molte persone, erano stupefacenti:
un giorno un signore gli fece notare che alla sua età era meglio avesse tenuto un comportamento da "persona anziana", ma Lui senza scomporsi rispose: "ma stai scherzando? Guarda io devo ancora crescere, non vedi che mi mancano ancora tutti i denti, sto aspettando che crescano, dopo forse sarò vecchio!"
Un' altra volta, alla risposta di qualcuno che gli chiedeva se tutto andava bene rispose che era nei guai, gli era capitatauna cosa che non sapeva proprio come risolvere. L' interlocutore preoccupato chiese cosa gli fosse accaduto e Lui candidamente rispose: "ho la morosa incinta non so come fare, non mi voglio sposare!" lasciando la persona un attimi interdetta per un attimo e poi riderci su.ù
Un giorno venne a trovare mia mamma, l' Anita, che tutti ricordano. Disperatamente le chiese un favore e le prontamente si mise a sua disposizione. Così la invitò nella sua sala dei lavori per mostrarle alcune cose. A questo punto però devo fare un inciso, il nostro Giannetto era un artista nella lavorazione del ferro battuto, sbalzava rame costruiva mobili e sapeva fare molte cose e, visto il soggetto ciò lo rendeva estremamente ecclettico. Tornando alla richiesta di aiuto io e mia mamma ci recammo a casa sua. Aveva preparato una saletta tutta pulita con esposte le sue opere; c' erano cose molto belle: una riproduzione su rame della rocca, la stessa ricostruita in scala con del legno, lampadari in ferro battuto con roselline e foglioline fatte a colpi di martello sul ferro incandescente uscito dalla fucina vere opere d' arte che regalo al convento dei Cappuccini. Dopo averci mostrato il piccolo museo espresse la sua perplessità e rivolgendosi a mia madre le mostrò una donna "ignuda" sbalzata su rame e le chiese: "dimmi un pò Anita, io non mi ricordo più tanto bene, secondo te in questo quadro ho messo tutto al suo posto?" Noi scoppiammo a ridere ma Lui imperterrito rispose: "vorrei vedere voi fare un quadro a memoria di qualcosa che non vedete più da oltre trent' anni, io mim sono arrangiato a memoria".
Il quadro era carino, con tutto a posto, ma l' ilarità per la battuta si protrasse a lungo.
Le suore chiuse del nostro convento gli volevano molto bene e Lui si recava spesso da loro (aveva la dispensa per la clausura) dove faceva tanti lavori senza percepire nulla:
Nell' ultimo periodo della sua vita ho potuto apprezzare quanto orgoglio e quanta voglia di vivere avesse. Aveva la cataratta in entrambi gli occhi, andò a Verona dalla figlia Viviana e si fece operare. Uscito dall' ospedale, con volontà e determinazione scrisse un lettere a mia mamma raccontando l' accaduto, e ringraziando il Signore perchè poteva ancora leggere e scrivere.
Non si mai arreso se non difronte alla vita che un giorno per tutti si deve conclude.
Ciao Giannetto!!!! sei nel web!!!
*L foto è l' officina dove lavoravano Giannetto ed il mio caro babbo Miro che ricordo sempre con tanto tanto affetto!
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