Si chiamava Natalia, ma per tutti era la "Talia". Era una zia di mia mamma, quindi, per me, una prozia. Per saperne di più, preciso che era la nonna dell' Elena, cuoca e proprietaria dei Tre Castagni.
Se ne è andata molti anni fa ma la ricordo ancora.
Era sposata con "Fafein ad Muntiron" dal quale aveva avuto diciassette gravidanze! Non tutte andate a buon fine, ma comunque un buon numero di figli era sopravissuto.
Da giovane è stata una bella donna e anche in tarda età i lineamenti indicavano la passata bellezza.
Nata a Cairoc, una frazioncina, anzi una casa, in mezzo ai monti dell' Appennino dove il mio bisnonno, Livio Cinarelli, coltivava un podere e faceva dell' ottimo vino.
Alla Talia piaceva bere qualche sorsetto e assieme alla madre Elisa, andavano in cantina foravano il retro del tino riempivano un bicchierozzo e richiudevano il buco con un piolo. Quando il livello del vino andava sotto il foro, accuratamente tappavano il buco radendo l' asperità del legnetto a livello della botte e facendone uno nuovo più in basso. Successe che il bisnonno doveva vendere il suo prodotto, ma ahime! la botte suonava vuota o quasi!
Ciò che maggiormente me la fa ricordare non sono le tante gravidanze, o i buchi nella botte, ma la sua innata capacità di recepire la musica.
Era analfabeta.
Già da bambina ebbe l' opportunità di avere una fisarmonica, quindi quando ascoltava un brano musicale subito dopo lo ripeteva con il suo strumento! Incredibile il suo "orecchio" era straordinario!!!!!!
Aveva saputo sempre mettere le dita nei tasti giusti con naturalezza, senza insegnamento, ma guidata da ciò che provava esprimeva un gran talento con gioia e allegria!!!!!!
Se avesse visto un pentagramma forse non avrebbe neppure capito che era musica scritta perchè la sua sensibilità proveniva direttamente dal suo essere.
Che memoria doveva avere! Non conoscendo alcun tipo di scrittura imprimeva tutto in testa. L' intero brano, una volta ascoltato, restava suo per sempre! E non si sbagliava!
Quando si dice una dote innata! Forse un genio mai scoperto da chi poteva indicarle la via giusta.
Sfruttò questa dote suonando nei veglioni di campagna, per ore seduta, concentrata faceva ballare tutti.
Molto richiesta aveva grande successo, e quando si sapeva che ad una festa c' era la Talia , accorreva tanta gente.
"Quante teste vanno a male nelle campagne" diceva in dialetto una signora tanti anni fa! Vero!
Ho un ricordo particolare: seduta su una sedia, la Talia, con vicino un fiaschetto di vino, la fisarminica fissata bene sulle ginocchia, gli occhi socchiusi, le mani scorrere sulle tastiere e la musica uscire fluente come una magia!!!
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