A S. Agata non c' erano, quando ero una ragazzina, le scuole medie. Per proseguire gli studi si andava in corriera a Sarsina o Novafeltria. Io andai a Sarsina.
Il mezzo di trasporto era una piccola corrierina di 22 posti, proprio piccola. Il conducente era Piccini lo suocero di Fiorella.
Eravamo una quindicina di ragazzini: Lidia Sampaoli, Romano Camporesi, Oretta Forlani, Paola Vicini, Succi il fratello della Donatella, Beppe Para, Franco Docci, i fratelli Masini Tito e Angelo......
Con noi c' era anche la prof. Maffei.
Quanto freddo in inverno! Salivamo sul pullman verso le sette e mezzo. Piccini cominciava a scaldare il mezzo molto prima ma il gelo stava attaccato anche all' interno dei finestrini. Con le mie amiche Lidia e Oretta soffiavamo sui vetri e con il calore dell' alito formavamo dei disegni sul vetro erano cuori nomi e il freddo spariva.
Una volta ricordo, nevicava molto forte. Stavamo tornando a casa. Noi tre amiche abbiamo cominciato a cantare: "arriva l' estate che caldo infernale......" ripetevamo lo stesso ritornello quando la Maffei si alzò furiosa urlando "basta! siete maleducate! vi metterò una nota sui registri di classe!" Era tanto arrabbiata che in piedi tra i sedili sbavava dalla bocca, la faccia era diventata paonazza e il cappellino si era spostato sul lato della testa! Certo che con la neve che cadeva copiosa, nel cuore dell' inverno cantare arriva l' estate!!!!!!!! Dovevamo essere veramente fastidiose!
Il gioco preferito era quello di stare in equilibrio mentre la corriera andava. Non era facile, ma l' allenamento ci aveva fortificati. Uno di noi, niente nomi, non era solito partecipare al gioco, ma un giorno ci provò. Cadde subito con la testa nel buco degli scalini di discesa. Tirarlo su è stata un' impresa la corriera si è dovuta fermare! A me dispiacque molto, ma senza allenamento!!!!!
A volte viaggiava anche padre Leone un cappuccino da cerca. Arrivava a Sarsina poi andava alla "cerca" per il convento. Ci raccontava un sacco di storie sui missionari in Africa. Storie che ci affascinavano molto, ma a pensarci erano solo frutto di fantasia. Una fantasia molto colorita. Portava con se un cestello di vimini che teneva sotto il mantello, aveva una barbetta che grattava sempre, la tonaca logora, ma non finiva mai di raccontare. A tutti dava un sopranome. Io ero "Aurora". Diceva che voleva scrivere una commedia. I protagonisti dovevamo essere io e Angelo Masini. La trama era avvincente, ma è rimasta nei ricordi della corrierina.
Si vedevamo passare tre stagioni nel periodo della scuola: L' autunno dorato dalle foglie che cambiavano colore, l' inverno rigido duro spoglio, poi la primavera, l' esplosione della vita. L' inverno gelava tutto, ora vedo davanti ai miei occhi una cascatella gelata, sotto la Bugaccia, una scultura!!!!! Guardavo sempre quello scorcio magnifico. Ma in primavera tutto si svegliava i fiori riempivano i prati, il sole illuminava tutto e noi avevamo ancora più voglia di giocare.
Per tre anni, avanti e indietro, mi sono divertita molto con i miei amici, non sentivamo il freddo o la fatica del viaggio, forse ci interessava un pò meno la scuola.
Ho sentito della persone, dove abito ora, che si lamentavano perchè dovevano prendere l' autobus per andare a scuola. L' autobus corre in città, sulla strada asfaltata, non deve affrontare curve di montagna e sicuramente non c' è il freddo della nostra corrierina.
La strada di Sarsina all' epoca non era asfaltata, tante curve e molto più lunga di un tragitto urbano!
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