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lunedì 12 aprile 2010
la neve del '62
Nel '62 stavo con mia nonna Santina perchè mio babbo era in ospedale ad Ancona.
L' autunno era stato bellissimo soleggiato, nitido, caldo. I colori rossi, poi gialli delle foglie davano allegria e stentavano a cadere dai rami. Si andava in giro con il cappotto slacciato, non era freddo.
Ma una notte sentimmo dei tuoni forti, prepotenti, che ci hanno svegliato. Mia nonna mi chiamò per andare a raccogliere le lenzuola stese, prima che venisse a piovere. Ci coprimmo e con le ciabatte uscimmo fuori ma la sorpresa di vedere che era già caduta la neve con abbondanza, ci fece sbalordire.
Improvvisamente, dopo tanto sereno era arrivato l' "inverno". Silenziosamente i fiocchi erano caduti copiosi, poi i tuoni roboanti avevano scosso il sonno dei Santagatesi di notte all' improvviso.
Era il 19 dicembre, due giorni prima del solstizio d' inverno e l' inverno non lo aveva mangiato il lupo!
Iniziò così a nevicare quella notte e durò ininterrottamente fino al 28 febbraio.
Ricordo bene il fenomeno unico per la sua durata.
Gli spazzaneve passavano in continuazione per non farci restare isolati. Di notte li sentivamo salire per la strada verso Novafeltria, facevano un rumore ovattato, cupo ma a me dava sicurezza.
In piazza era stata fatta la rotta intorno ad un gran cumulo bianco. Piano piano la montagna di neve aumentava e gli stradelli della rotta diventavano sempre più stretti. Lungo le vie si camminava ad uno a uno, e sugli stradellini gelati si spargeva la cenere delle stufe per non scivolare.
Il cielo sempre grigio pareva avesse una scorta infinita di battufoli bianchi da versare.
Con i miei amici stavamo spesso sotto le logge, unico posto pulito. Giocavamo, scherzavamo, e il freddo ci arrossava il naso e le guance.
Non sapevo ancora che mio babbo era molto grave! La notizia mi arrivò con il disgelo quasi che lo sciogliersi del ghiaccio e la ricomparsa della nuda terra mi avesse riportato alla realtà dura e inaccettabile.
Mio babbo morì alcuni mesi dopo, mi lasciò con un dolore nero come la terra che si era liberata dalla sua coltre che la proteggeva durante tutta la lunga nevicata del '62!
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