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lunedì 26 luglio 2010

La Tosca

La Tosca non è una persona, ma una cagnetta graziosa delicata, con il pelo lungo bianco macchiato di nero.


Apparteneva a Banchetto, il contadino in fondo a via Benucci.


Prima della Tosca, Banchetto aveva un altro cane di nome Barein. 
Barein aveva il pelo rosso corto, e, pensandoci, penso assomigliasse a Pluto dei cartoni animati. 
Doveva essere un giocherellone, vivace e buffo. Si era integrato nella comunità della via ed era amico di tutti. Quando mia mamma, dalla porta di casa chiamava: "Miro ven a magne" Barein dall' aia spiccava una corsa e alla curva della via Cupa arrivava in via Benucci slittando sul selciato.
Fu soppresso, molto probabilmente si era ammalato. Per un pò non lo vidi. Seppi quando venne eliminato! Che dolore vederlo immobile a terra lui che correva e saltava sempre, e che dolore pensare che si potesse sparare volontariamente ad un essere vivente!


Banchetto prese un altro cane, anzi una cagnetta, La Tosca. Dolcissima, elegante, educata, una vera signorina. Banchetto la teneva bene, ma lei faceva spesso tappa in casa mia per un tozzo di pane. Apriva la porta con la maniglia, aspettava di essere invitata, entrava mangiava un tozzo, una zuppa, un pò di latte poi se ne andava.


Fu venduta ad un contadino che stava ai Barberini, o alla Marecchia, oppura vicino a Passananti, non so. Qui la Tosca non stava bene, pativa la fame. Tutte le sere, da novembre a primavera, veniva a farci visita. Neve, pioggia o vento, verso le otto di sera eccola apriva la porta aspettava e solo se chiamata entrava. Mangiava sempre qualcosa, poi si sdraiava sotto la tavola a godere un pò di calduccio. Ristorata si metteva davanti alla porta, usciva faceva "bau bau" per accomiatarsi e tornava alla sua vita da cane in una casa che nulla le dava.


La storia durò alcuni anni, sempre d' inverno la Tosca veniva a trovarci sicura di avere buona accoglienza.


Ci accorgemmo che aspettava dei cuccioli. La pancia cresceva e l' inverno si avvicinava. Era già novembre avanzato che smise di frequentarci. Sicuramente erano nati i piccoli.


Passarono alcune settimane, quando una sera ricomparve! Povera cara Tosca! Allattare i piccoli e non avere sufficiente cibo l' aveva  sfinita. il pelo sporco di fango stava a dire che non aveva neppure  una stalla dove stare con la cucciolata.  
Camminava adagio, e gli occhi languidi cercavano amore. La rifocillamo bene latte caldo pane, anche i vicini, commossi, contribuirono al suo ristoro
Sotto il tavolo ci stette parecchio, Avremmo voluto tenerla con noi,  ma pur sfinita aveva i piccoli così si preparò a tornare via. 
Mio babbo indignato scrisse un biglietto ai padroni dell' animale e lo infilò nel collare dell' animale, bene in vista. Doveva essere pesante ciò che aveva scritto perchè la Tosca non la vedemmo più! La tennero sempre legata alla catena. 


Venni a sapere che aveva cambiato padrone e questo la trattava bene.


Cara e dolce Tosca, mi facevi compagnia e noi ti aspettavamo sempre. Ti volevo bene eri dolce, educata. Dopo che sono nati i cuccioli sei diventata una vera "signora" non più una signorina! Sei un caro ricordo che porto con me e mi commuove!

martedì 13 luglio 2010

a mio babbo

ciao babbo? mi manchi tanto!


ricordi? quando da piccola col ditino indicavo le montagne lontane, azzurrine e dicevo: "il mio babbo è andato fino là" 
il mio piccolo mondo con l' eroe che andava fino alle montagne! 
quando mi coccolavi dopo le sgridate della mamma? mi sentivo al sicuro, c' eri tu!
quando mi mostravi le lettere dell' alfabeto e io poi vedevo le "esse" dappertutto? mi ha dato il seme della curiosità!
quando mi ha portato la "carta che scrive da sola" e io ti ho detto che non scriveva da sola bisognava calcare sopra?
quando di ritorno da casa Peruzzi dicesti che una bambina sapeva fare il gioco della nove carte? ti ho subito mostrato che ero brava anch' io, ho avuto i tuoi elogi!
quando ti chiedevo cinque lire e tu chinavi la spalla, io con la mano nel taschino pescavo dieci lire ed ero felice ma tu lo eri di più?
quando mi mostrasti la stella cometa verso Sano Giovanni? poi mi facesti vedere anche l' aurora boreale e le eclissi? non ne perdevamo una!!! mi spiegavi i fenomeni e mi ha lasciato l' amore della conoscenza!
quando tornavano le rondini sotto il tetto di Banchetto? e tu a raccontare le loro migrazioni fino all' Africa e poi tornare da noi a fare la nidiata! l' amore per la vita
quando nevicava e noi nella nostra casetta al calduccio a raccontare dei tempi antichi? l' amore per la nostra storia!
quando mi portavi in campagna alla trebbiatura? con un fazzolettino in testa vicino a te ero una principessa!
quando con la saldatrice illuminavi tutto di blu? eri il mio mago!
quando festeggiavamo il nostro compleanno? il 20 settembre il giorno dei belli, dicevi, anche la Loren è nata in questa data, ma noi eravamo i più belli di tutti, io e te!


non ho più festeggiato il compleanno, non c'eri! 
la principessa è scesa ad un rango inferiore. Non ha avuto più coccole, nemmeno ha potuto pescare dieci lire anziche cinque. se era brava nessuno lo diceva.