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martedì 25 gennaio 2011

don Vittorio

E' arrivato S. Agata che era un giovane prete ed è rimasto con la nostra comunità per sempre.


La prima Comunione me la impartì Lui dopo poco che era arrivato. Aveva portato aria nuova e la prima cosa fu quella di vestire le bambine tutte uguali senza differenza. Le mamme aderirono quasi tutte, ma ci fu qualcuna che trasgredì senza capire il significato di essere tutte uguali. Lo stesso giorno facemmo anche la cresima era il 31 maggio 1956.


Così don Vittorio divenne il nostro prete: cordiale, educato, parlava con tutti.


Era devoto alla Madonna. Fece fare il giro del paese alla statua della Madonnina: ogni famiglia ospitava per un giorno la Madre di Gesù. Nella casa di turno a ricevere la Mamma Celeste si raccoglievano tutte le persone del vicinato a pregare: al mattino e alla sera quando la statua andava da un' altra famiglia. Tutti i paesani hanno accolto con tanto amore e devozione questo pellegrinaggio. Si un pellegrinaggio a rovescio era Lei che entrava nelle nostre case accompagnata dal nostro Parroco!!!!!


A volte veniva a casa mia per chiaccherare con mio babbo; commentavano i "Promessi Sposi" con foga, doveva essere interessante per entrambi la lettura di quel libro. L' attenzione mi cadde su di loro quando don Vittorio fede notare un vezzo della Monaca di Monza e disse a mio babbo: "Miro legga la descrizione", la monaca faceva uscire dal velo che le fasciava la testa una ciocca di capelli neri come vezzo, civetteria. Si entusiasmarono di questa osservazione fatta dal Manzoni per imprimere più forza alla figura della monaca. 


Aveva sempre una parola carina per me anche se non andavo troppo a messa.


A volte mi chiedeva dei favoretti come scrivere a macchina delle cose. Una volta però mi chiese di fare la segretaria alle riunioni dell' azione cattolica. Accettai e ne fu contento. Durante l' inverno partecipavo, prendevo appunti e facevo il verbale. 
A seguito di questi piccoli favori voleva pagarmi, ma io non volli nulla. Mi sembrava di cattivo gusto avere dei soldi per così poco in fondo erano cose fatte per la parrocchia.


Poi mi sono sposata e sono nate le mie bimbe. Ho voluto che fosse Lui a battezzarle!


Sono andata a vivere a Bologna, ma quando tornavo e lo incontravo mi salutava sempre e mi chiedeva informazioni sulla mia famiglia, voleva sapere se stavo bene e se ero contenta. Sempre con educazione e discrezione. Con queste doti ha seguito il mio cammino!


Ricordo don Vittorio con nostalgia. Era un uomo minuto con gli occhiali e i lineamenti delicati. Dolce e comprensivo. 


Ho saputo dopo del tempo che non c' era più. E' stato un dolore per me: ecco un' altra persona che ha seguito la mia crescita e mi ha dato un buon esempio,  era andata. Sicuramente sarà nel regno dei cieli assieme a tanti che ho conosciuto. Spero possa avere incontrato anche i miei genitori e assieme avere letto ancora una volta i "Promessi Sposi"