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storie di pazzia collettiva

il dottorino


Una domenica bollente di luglio,  di un anno che non ricordo , quando ancora i telefonini non esistevano, prestavo servizio in pattuglia sulla via Porrettana di fronte al parco Talon. 
Si ferma una macchina e una signora agitata scende chiedendo aiuto per il marito che si sentiva male. L' uomo era davvero malconcio bianco e verde in faccia, una schiumina che usciva dalla bocca, gli arti penzolanti, non era bello da vedere. 
Che fare! Lascio il moribondo al mio collega e corro alla guardia medica a chiedere aiuto. Trovo un bel ragazzo giovane attraente, egli chiedo di correre in aiuto dell' uomo. Mi vedo rivolgere uno sguardo stupito che mi dice: "ma io cosa posso fare?" Mio Dio! Sei un dottore! non guardare me! Insisto. E di nuovo mi chiede: "cosa devo prendere?" Ma prendi la valigetta del Dottore, caspita i medici la portano sempre dietro! Continuando  a farmi domande vuole sapere quale malattia ha il paziente!   mmmmmmmm! Cosa vuoi che sappia io! Io faccio multe mica  capisco di malanni! Ora mi impongo e gli ordino di seguirmi. "Non posso lasciare l' ambulatorio deve tornare il collega, anzi appena torna verrà lui". Ma quando torna non si sa!
Mi impongo e con modo deciso gli ordino di seguirmi. 
Arrivati sul posto, l' uomo stava peggio e non riusciva a parlare, la moglie ancor più agitata creava confusione. 
Il dottorino, tale nel frattempo l' avevo battezzato per l'aria ancora da università, si ferma, la fifa negli occhi, la faccia bianca, non osa avvicinarsi, ma guarda in modo interrogativo, la valigetta ancora chiusa! Attimi lunghi, senza decisioni, nel caldo di un pomeriggio di luglio!
Se fosse stata una gag in tv c' era da ridere! Io avrei voluto ridere, ma caspita non potevo!!!!!


La Provvidenza aiuta sempre, ecco arrivare il dottore vero! Che fortuna! Il dottorino fa un guizzo di quasi gioia: "la patata  passa ad altra mano"!
Il dottore "adulto" con sapienza e fare consumato porta le prime cure all' uomo, che subito inizia a stare meglio. Una birra fredda  era la causa di tutto.


Gli stavamo attorno ormai per accomiatarci quando con vigoria il paziente ha un conato di vomito e colpisce in pieno le scarpe del "dottorino" Orrore! Povero pivello! Si  scosta  allarga le braccia e stupito guarda, ora si che non sa che fare!


L' esperienza del veterano fa si che con un brusco richiamo il dottorino torni alla realtà, lo carica in auto, e dopo i saluti e le ultime raccomandazioni riparte.


Penso che dopo tanti anno il "dottorino" sia ormai un professionista affermato bravo e competente! Credo anche si ricordi di questo fatto con un sorriso sulla bocca e la consapevolezza di sapere ciò che fa.