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venerdì 22 aprile 2011

la Signora

Tempo fa ho conosciuto una Signora proveniente dall' Argentina. 
Medico, con una cattedra all' università di Buenos Aires, era venuta in Italia per sostituire un medico che stava male.
Grande la sorpresa nell' apprendere che la laurea, presa in Argentina, qua non valeva nulla!!!!!
All' epoca, più di vent' anni fa, riuscì a fare altri lavori gratificanti tanto da restare nel nostro paese.


La signora però non amava l' Italia, tanto meno gli italiani che considerava inferiori culturalmente e anche geneticamente.


Il disprezzo  lo faceva sentire anche senza parlare. Le chiesi perchè di tanto veleno verso gli italiani  ed ella mi raccontò  degli emigrati in Argentina che erano straccioni e  non volevano parlare lo spagnolo. Diceva che sarebbe stato meglio non avessero mai passato l' oceano. Sugli Italiani dei nostri giorni invece non sopportava, a suo dire, la mancanza di cultura, l' allegria, e il benessere ormai profuso.
Secondo la signora il nostro stare bene era immeritato per il solo fatto di essere Italiani.


Quando ho avuto "l' onore" di conoscerla, povera donna, era in miseria non aveva più niente ed era ultrasettantenne.
Mi faceva male vedere la sua povertà ma non sono stata in grado di fare nulla per lei, neppure di darle un pò di amicizia, non so perchè.


Era arrivata nel nostro paese con l' altezzosità della sua sapienza, il disprezzo per chi povero va in cerca di fortuna, il rancore per un popolo che col lavoro e l' intelligenza era diventato ricco.


Ha esternato rabbia, rancore, forse anche odio, cosa ha avuto in cambio?  Era diventata povera!